NEL NOME DI GIULIA E DI TUTTE LE DONNE UCCISE....CON LE PAROLE DI ELENA SUA SORELLA

NEL NOME DI GIULIA E DI TUTTE LE DONNE UCCISE… CON LE “PAROLE” DI ELENA SUA SORELLA

SABATO A ROMA “per fare rumore”… e nelle piazze e nelle strade di tutto il mondo. Per “ROVESCIARE LA STORIA” E REINVENTARE “il modo di abitare la Terra”. LE PAROLE DI ELENA :

       “ In questi giorni ho sentito parlare di TURETTA, molte persone lo hanno additato come un mostro. Ma lui mostro non è. Mostro è colui che esce dai canoni normali della nostra società, ma lui E’ UN FIGLIO SANO DELLA SOCIETA’ PATRIARCALE CHE E’ PREGNA DELLA CULTURA DELLO STUPRO. …IL FEMMINICIDIO non è un delitto passionale, è un delitto DI POTERE, E’ UN OMICIDIO DI STATO, perché lo stato non ci tutela e non ci protegge. Bisogna prevedere un’educazione sessuale e affettiva, in modo da prevenire queste cose. Bisogna finanziare i centri antiviolenza, in modo tale che se le persone devono chiedere aiuto siano in grado di farlo. PER GIULIA NON FATE UN MINUTO DI SILENZIO, PER GIULIA “BRUCIATE TUTTO”… -sott. mie.

Se domani non torno”

 

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.

Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.

Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).

Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).

Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).

Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).

Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucia).

Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.

Ti diranno che era giusto, che ero da sola.

Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.

Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.

Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.

Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.

Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.

Ma, per carità, non legare mia sorella.

Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.

Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.

Sono loro, saranno sempre loro.

Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.

Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.

Combatti perché possano urlare più forte di me.

Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.

Mamma, non piangere le mie ceneri.

Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.

Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.

 

 

scritta dall’attivista e poetessa peruviana Cristina Torres Cáceres nel 2011 a seguito di una forte ondata di violenza nei confronti delle donne che proprio in quell’anno stava colpendo l’America Latina.

                                      Gaetano Stella- Lago di CHIUSI -23-11-23

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